I Bronzi di Riace rappresentano una delle scoperte archeologiche più significative del secolo scorso. Entrambe le due statue in bronzo, datate al V secolo a.C., sono un simbolo dell’arte greca classica e godono di una straordinaria popolarità tra i visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. In questo articolo, con Horly Viaggi, andremo a scoprire tutti i segreti che queste opere d’arte racchiudono.
I Bronzi di Riace: un Capolavoro dell’Antichità
Queste statue sono due figure umane a grandezza naturale, di cui una alta circa due metri, raffiguranti due guerrieri della fanteria pesante dell’antica Grecia. Chiamate Statua A e Statua B, queste opere d’arte mostrano altissima padronanza della tecnica e straordinaria conoscenza anatomica. La loro realizzazione viene datata in un periodo compreso tra il 460 e il 450 a.C., considerato uno dei più alti nella produzione artistica greca.
Le statue sono particolari per vari motivi:
- Dettaglio anatomico: I muscoli, le vene e persino i dettagli più minuti come le unghie sono riprodotti con una precisione strabiliante.
- Espressività: I volti delle statue esprimono delle emozioni passando dalla fierezza alla determinazione.
- Tecnica di fusione: Le statue sono state create utilizzando la tecnica della cera persa, dimostrando un’abilità artigianale di altissimo livello.
- Conservazione: Nonostante siano rimaste sul fondo del mare per secoli, le statue sono risultate, sin dal loro ritrovamento, incredibilmente ben conservate.
La Storia dei Bronzi di Riace
La storia del recupero dei Bronzi di Riace è piena di fascino come la storia delle statue stesse. Il 16 agosto 1972 Stefano Mariottini, un chimico romano appassionato di immersioni subacquee, stava esplorando i fondali al largo di Riace Marina, in Calabria. Durante l’immersione, ad 8 metri di profondità, la sua attenzione venne colpita da una mano che sporgeva dalla sabbia. Inizialmente pensò si trattasse di un braccio umano, ma, dopo un’ispezione più dettagliata, si rese conto di aver scoperto un qualcosa di straordinario.
Vennero allertate immediatamente le Forze dell’Ordine e, nei giorni consecutivi dopo la scoperta, iniziarono le opere di recupero. Le statue furono portate in superficie il 21 ed il 22 agosto 1972, rivelando al Mondo la scoperta di due grandi opere di arte greca antica rimaste nascoste nei fondali marini ben oltre 2000 anni.
Dopo il recupero iniziò un lungo processo di restauro e conservazione. Le statue furono trasportate inizialmente al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria dove fu seguito un trattamento preliminare per la rimozione delle incrostazioni marine e la stabilizzazione del bronzo. Successivamente furono trasferite a Firenze per un restauro più approfondito presso l’Istituto Centrale del Restauro.
Il restauro, che durò diversi anni, rivelò dettagli incredibili. Si scoprì che i due guerrieri erano originariamente muniti di scudi, lance e altri accessori andati purtroppo persi. Quello che colpì particolarmente i restauratori furono gli occhi delle statue, realizzati in avorio e pietre preziose e trovati fortunatamente ancora intatti, che conferivano ai volti uno sguardo incredibilmente vivido, cosa che tutti i visitatori ancora possono ammirare.
L’identità esatta delle due statue di Riace resta ancora un mistero. Alcune teorie sostengono che potrebbero essere state create da scultori ateniesi come Fidia o Policleto, altri invece ritengono che originino da una città della Magna Grecia. La loro presenza nel Mar Ionio potrebbe essere una conseguenza di un naufragio della nave che le trasportava o di un deliberato gesto, durante una tempesta, di abbandono in mare delle due statue che con il loro peso rischiavano di far affondare la nave che le trasportava. Ma queste sono solo ipotesi che difficilmente potranno trovare riscontro.
Il Significato Culturale e Artistico
I Bronzi di Riace non sono solo straordinari esempi di scultura antica, costituiscono anche una chiave per la comprensione dell’arte e della cultura greca classica.
Dal punto di vista artistico, i Bronzi di Riace sono classificati tra i migliori esempi di scultura severa o “severismo” nella storia dell’arte greca, quindi nel periodo che si estende dal tardo arcaico al periodo classico. Questo stile si caratterizza con il maggiore realismo del corpo e di un’espressività più complessa, mantenendo comunque la rigidità della posa degli antichi greci.
Cosa Vedere al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, noto anche come MArRC, è stato riconosciuto tra gli Istituti Museali Archeologici più prestigiosi d’Italia. E’ conosciuto prevalentemente per essere la casa permanente dei Bronzi di Riace, ma in realtà espone una delle più importanti e ragguardevoli collezioni di reperti provenienti dalla Magna Grecia. Ecco alcune delle attrattive principali:
I Bronzi di Riace
Le statue sono esposte in una apposita stanza asettica ad accesso filtrato e controllato, con controllo della temperatura e umidità, e tutto questo per cercare di preservarli al meglio. I visitatori, che entrano a piccoli gruppi, possono apprezzare la bellezza delle statue e vedere tutti i dettagli delle loro figure. Vederli è un’esperienza unica che vale da sola il viaggio.
La Collezione Preistorica e Protostorica
Questa parte del museo permette i visitatori di vedere come viveva la gente in Calabria sin dall’età della pietra sino all’ultima dell’età del ferro. Troviamo strumenti, armi, e gioielleria delle prime civiltà calabresi.
Le Città della Magna-Greca
Questa parte del museo racconta il periodo in cui la Calabria fece parte della Magna Grecia. Qui potrai vedere ceramiche, sculture e oggetti religiosi provenienti dagli importanti siti archeologici, come Locri, Crotone e Reggio.
La Collezione Romana
Questa sezione consiste di alcuni artefatti, tra cui i mosaici, le statue e gli oggetti della vita quotidiana del periodo romano in terra di Calabria.
L’Impatto dei Bronzi di Riace sul Turismo e l’Economia Locale
La scoperta e l’esposizione dei Bronzi di Riace hanno giocato un ruolo importante per il turismo e l’economia della Calabria.
Conclusione
I Bronzi di Riace sono molto più che statue belle ed antiche. Sono testimoni silenziosi di un’epoca lontana, capolavori artistici che continuano a incantare e a ispirare, simboli di un patrimonio culturale inestimabile. La loro scoperta ha non solo arricchito la nostra comprensione dell’arte greca classica, ma ha anche rivitalizzato l’interesse per l’archeologia e la storia della Magna Grecia. Non sono solo un tesoro nazionale italiano, ma un patrimonio mondiale.
I Bronzi di Riace, che sono sopravvissuti per millenni sotto le onde del Mar Ionio, ci insegnano l’importanza di preservare e studiare le nostre radici storiche e, nello stesso tempo, ci invitano a meravigliarci della creatività e abilità degli antichi artigiani, la cui opera continua ad ispirare le generazioni moderne. La loro presenza nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria non solo arricchisce la Regione Calabria, ma offre a tutti noi l’opportunità di connetterci con il nostro passato, ricordandoci la ricchezza e la profondità dell’eredità culturale che ci è stata lasciata.
Abbiamo voluto raccontarvi una delle fantastiche bellezze che potrete trovare visitando la splendida Calabria, terra di cultura, mare, buon cibo e molto altro ancora.
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